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Capanna Regina Margherita

Introduzione

La salita alla Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa situato sulla cima Gnifetti del Massiccio del Monte Rosa, è una delle mete più ambite dagli amanti della montagna e rappresenta una delle ascese entry level per chi si avvicina al mondo dell’alpinismo.

La via italiana che parte dalla Capanna Gnifetti è senza dubbio la più frequentata grazie alla facilità del percorso, alla comodità e alle tempistiche. Dopo aver trascorso la prima notte alla Capanna Gnifetti o al Rifugio Città di Mantova, la salita presenta un dislivello di circa 950 metri, da percorrere in circa 4 ore su ghiaccio.

Come in tutte le ascese alpinistiche, è obbligatorio essere dotati di tutta l’attrezzatura essenziale (ramponi, imbrago, corda, picozza, ecc.) e preparati per questo tipo di uscita. In ogni caso, è consigliato affidarsi a guide di montagna esperte della zona, come quelle di Alagna o di Gressoney.

La salita alla Capanna Margherita non è solo un’esperienza unica ad alta quota, ma anche una sfida con se stessi, una prova di resistenza, un desiderio da appagare, un’emozione improvvisa, un viaggio nella propria storia personale e soprattutto un’irrazionale e incontenibile avventura.

Come arrivare?

L’itinerario parte da Punta Indren [3275 m], raggiungibile dal Passo dei Salati [2970 m] tramite gli impianti di risalita sia da Alagna Valsesia che da Gressoney.

Il biglietto degli impianti per raggiungere Punta Indren ha un costo di 40€ (andata/ritorno), sia partendo da Alagna Valsesia che dalla frazione Stafal di Gressoney.

Info

Itinerario

Giorno 1

Raggiunta Punta Indren [3275 m], partendo da Alagna Valsesia [1191 m] o da Stafal [1829 m], ci si incammina sul sentiero che attraversa il Ghiacciaio di Indren, o quel poco che ne rimane, in direzione del Rifugio Città di Mantova.

Questo tratto iniziale è relativamente semplice, ma richiede attenzione nel superare un ghiacciaio che è in continuo scioglimento durante il periodo estivo.

Superando un tratto di sentiero attrezzato con catene e scale, in circa un’ora si raggiunge il Rifugio Città di Mantova [3498 m], da cui si iniziano a vedere gli imponenti 4000 del Massiccio del Rosa. 

Dopo una sosta al rifugio, si prosegue verso la meta di giornata: il Rifugio Capanna Gnifetti. Per arrivarci ci vogliono circa 30 minuti dal Rifugio Mantova, di cui gli ultimi 10 su ghiaccio.

Il tratto finale di itinerario verso la Capanna Gnifetti [3647 m] varia di anno in anno; a volte si segue una traccia che attraversa completamente il Ghiacciaio Garstelet e raggiunge il rifugio da nord, mentre altre volte la traccia si porta sotto alla parete sud del rifugio, che viene “scalata” con una breve via ferrata.

Il Rifugio Capanna Gnifetti fornisce servizio di mezza pensione al costo di 95€ a persona ed è dotato di 177 posti letto, che durante i mesi estivi vanno a ruba tra gli alpinisti intenti a conquistare una nuova vetta del Massiccio del Rosa. È dotato di bagni con docce (fredde), prese di corrente per ricaricare gli apparecchi elettronici e Wi-Fi.

Rispetto alla Gnifetti, il Rifugio Mantova è più nuovo, spazioso e meno caotico, ma ha lo svantaggio di richiedere una mezz’ora di cammino in più il giorno dell’ascesa alla vetta.

Giorno 2

La mattina, di buon’ora, si reindossa l’attrezzatura e ci si rimette in marcia, pronti ad affrontare il vasto e affascinante Ghiacciaio del Lys

Questo tratto è una vera e propria marcia nel cuore dell’alta montagna. Le creste affilate e i seracchi ci circondano, e il senso di vastità è immenso. L’aria diventa più rarefatta, ma ogni passo ci avvicina sempre di più alla nostra meta.

Questo primo tratto di salita è davvero duro e ripido, senza tregua per gli alpinisti fino al raggiungimento, in circa 2 ore, del Colle del Lys [4248 m]. 

Qui la vista si apre e sembra di aver raggiunto la porta del paradiso. 

Sulla destra si possono ammirare alcune tra le più note cime del Rosa: Balmenhorn [4167 m], Corno Nero [4322 m], Ludwigshohe [4344 m] e Punta Parrot [4443 m]. Più nascoste si trovano la Piramide Vincent [4215 m] e la Punta Giordani [4046 m]. Sulla sinistra si stagliano i famigerati “mangiatori di uomini”, i Lyskamm [4532 m], con la sagoma del Castore [4225 m] in lontananza.

Dritto, in direzione nord-est, si vede la cima del Rosa, Punta Dufour, con i suoi 4634 metri e due cime minori: Punta Zumstein [4562 m] e Punta Gnifetti [4556 m], dove risiede il Rifugio Capanna Margherita, la meta di giornata.

Si lasciano sulla destra le tracce per le vette sopra citate e si riprende il cammino in leggera discesa verso il Colle Gnifetti. 

Dopo un breve tratto in cui si perde quota, la traccia prosegue pianeggiante sotto la parete nord della Punta Parrot e ricomincia a salire ripida fino a raggiungere il Colle Gnifetti [4452 m] in circa 1 ora e 15 minuti dal Colle del Lys.

Un altro breve tratto pianeggiante per attraversare il colle e ci si trova di fronte al muro finale. Questo è forse il tratto più impegnativo, sia fisicamente che mentalmente, ma anche il più gratificante. La pendenza aumenta e ci si ritrova a camminare a mezzacosta su un ripido pendio. Ma la fatica è ripagata in ogni istante: il panorama è semplicemente incredibile, con le vette del Monte Rosa che sembrano a portata di mano.

Finalmente, dopo circa 4 ore di sforzo e determinazione, si raggiunge la Punta Gnifetti [4556 m]. La Capanna Margherita accoglie l’alpinista come un baluardo di rifugio e ristoro. Situata proprio sulla vetta, offre un luogo caldo e accogliente dove recuperare le forze.

Ma è l’esterno che lascia senza fiato: da quassù, il mondo sembra piccolo sotto i piedi, e le Alpi si dispiegano in tutta la loro maestosità. È un panorama a 360 gradi che abbraccia Italia, Svizzera e Francia, un vero spettacolo della natura.

Il rifugio fornisce servizi di mezza pensione e pernottamento per i più temerari ed è impossibile non assaggiare la “pizza più alta d’Europa”

Dopo aver goduto appieno della vista e del momento, è tempo di iniziare la discesa. Il ritorno a Punta Indren richiede la stessa attenzione e prudenza dell’andata (circa 3 h), ma il cuore è leggero e l’animo soddisfatto. La discesa offre l’opportunità di rivivere l’avventura appena vissuta, e ogni passo verso valle porta con sé ricordi che resteranno per sempre nel cuore.

Photo gallery

Valutazioni

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